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Come costruire una macchina della verità in casa.
Finalmente ho avuto tempo… e ho costruito una Macchina della Verità!!!
Eh si… erano giorni che volevo dedicarmi a questo progettino, e questo pomeriggio ho trovato il tempo necessario all’esperimento.
Ovviamente non vi immaginate una tecnologia stile FBI o roba simile… è una semplice macchinetta elettronica dal funzionamento semplice, che può essere acquistata con pochi euro su Nuova Elettronica, una famosa rivista di elettronica.
Se poi sarete interessati la potrete comprare direttamente sul loro sito e montarla con le mie semplici istruzioni.
Innanzitutto cerchiamo di capire come funziona una macchina della verità.
Dai primi anni del 1900 psicologi, scienziati e criminologi si sono sempre domandati se esistesse una relazione certa tra comportamenti fisiologici e il mentire.
Proprio in quegli anni, precisamente nel 1913, uno studente di psicologia di Harvard, studio ed utilizzò per primo una vera e propria macchina della verità.
Per vedere però se una persona stia mentendo si utilizzano diversi metodi, principalmente la misura della pulsazione cardiaca, del ritmo respiratorio e/o cardiaco, la variazione del fondo vocale, la dilatazione pupillare e la sudorazione.
La “nostra” macchina della verità misura proprio quest’ultima caratteristica di chi mente.
Infatti, soprattutto in alcune zone, come per esempio le mani ed ancora più in particolare le dita, la sudorazione è direttamente correlata ad una situazione di stress, che può essere indotta proprio mentre si cerca di mascherare una menzogna.
Infatti ciò che andremo a misurare è la variazione della resistenza della pelle, ma non lo faremo mediante una misura diretta, ma sfruttando la frequenza di oscillazione di un sistema di sei LED, che faremo variare in funzione della resistenza della pelle (e quindi della sudorazione).
Andiamo con ordine.
Analizziamo innanzitutto uno schema del circuito, che trovate qui in basso.
Ok… lo so che visto così può sembrare qualsiasi cosa… ma cercherò di farvelo capire per completezza.
In pratica con DL# si intende Diodo LED (cioè quelle lampadine rosse molto piccole che sono sicuro conoscete).
Con DS# invece si intendono i Diodi al Silicio, che sono degli strumenti che servono come “interruttori” nel nostro caso.
Gli altri componenti, cioè R# (Resistenze) e C# (Capacitori), ci servono per motivi “elettronici” che preferisco non approfondire per non essere palloso.
Ora vi sarà rimasto il dubbio sulle due “scatoline” nere disegnate.
Quella senza scritta serve per pilotare (cioè accendere) un LED, mentre quella con scritto IC2 altro non è che un piccolo chip in grado di far variare la vostra entrata in modo alternato.
In questo modo accenderete prima il LED 1, poi il 2, poi il 3… e così via.
La frequenza con la quale si accendono questi LED è determinata da una legge, che vi riporto qui sotto:
Come potete vedere quindi la resistenza della pelle (e quindi la sudorazione), messa a contatto con la resistenza R2, farà variare la frequenza di accensione dei LED.
Vediamo ora i diversi componenti, iniziando proprio con la PCB (cioè la schedina su cui si montano i componenti).
Come vedete si trova scritto il nome di ogni componente sulla parte frontale, e le piste sul dietro.
Si può notare inoltre la zona con scritto “Test” in cui dovrà essere appoggiato il dito per l’analisi.
Di seguito riporto anche i componenti elettronici che si trovano nel KIT, oltre a delle piazzole e il cavo d’alimentazione per una batteria da 9V.
Prima di cominciare con il montaggio il mio consiglio è quello di avere ben a mente (e soprattutto davanti agli occhi) un disegno come questo, in modo da avere la situazione il più possibile sotto controllo.
Come vedete bisogna stare attenti in fase di montaggio sia ai diodi (sia LED che al silicio), ma soprattutto ai Circuiti Integrati, che vanno montati seguendo la “mezza luna” che si trova su essi.
Inoltre non bisogna mai scordarsi di montare con il verso giusto il condensatore elettrolitico, al fine di evitare spiacevoli esplosioni di acido!
Come strumenti vi consiglio:
- Un saldatore (meglio con la base per evitare spiacevoli scottature).
- Del filo per stagnare. Mi raccomando non usate quello al piombo…. che potreste avere in casa: è potenzialmente cancerogeno. Ricompratelo!
- Un paio di tronchesi per tagliare
- Delle pinzette per tenere i piedini da tagliare. Ve lo dico perchè me ne è schizzato uno sull’occhiale.
- Un pennellino per eliminare i residui
Per montare la macchina della verità cominciate con i componenti più piatti (cioè i diodi al silicio), infilando i piedini negli appositi buchi.
Piegando gli stessi piedini li terrete fermi. Dopo girate il PCB e cominciate a saldate con lo stagno.
Una volta finito di saldare cominciate a tirar su i piedini e tagliarli, tenendoli con la pinzetta per evitare spiacevoli inconvenienti.
Una volta finito di tagliare date una pulita con il pennelli e passate via via ai componenti più “alti”.
Una volta montati tutti i componenti collegate anche i fili di alimentazione e avrete una perfetta macchina della verità.
Una volta collegata la batteria da nove volt potrete osservare che comincerà subito ad illuminarsi. Il mio consiglio è di aggiungere un interruttorino, che trovate in un qualsiasi negozio di elettronica a pochi centesimi.
Ora la fase più importante.. il test.
Cominciate con asciugarvi il dito e toccate la piazzola. Essendo la vostra resistenza troppo grande rispetto a R2 non noterete variazione di frequenza di oscillazione.
Provate però a bagnarvi il dito (o ad essere stressati) e vedrete una notevole variazione di illuminazione.
Ho fatto un piccolo filmato in cui prima tocco la piazzola con il dito asciutto e poi sudato (in realtà “insalivato”, ma è lo stesso).
Ecco a voi.
L’articolo è finito, e spero vivamente vi sia piaciuto.
Ovviamente ci tengo a sottolineare che le moderne macchine della verità sono molto più complesse. Questo è solo un giochino, ma molto istruttivo!
Saluti,
MMarans.